Come alcune scoperte della Fisica Quantistica sono alla base della Naturopatia e della Medicina Quantistica.

Fisica e medicina quantistica

La considerazione dello spazio fisico come a-temporale e delle relazioni tra elementi come “non locali”, ha notevoli conseguenze per una riflessione, non solo nel campo fisico, ma anche in quello filosofico, sociale e medico. Gli sviluppi della Fisica Quantistica hanno elaborato, in tal senso, una visione più armoniosa del mondo rispetto alla Fisica Classica. Se, infatti, nella fisica classica l’uomo era assente (se non in funzione di osservatore inattivo), nella Fisica Quantistica la coscienza assume un ruolo fondamentale e diventa il principio cardine attorno al quale ruota tutta la realtà da esso percepita.

Una realtà fatta soprattutto di energia, che si esplica a differenti livelli di intensità, dalle entità più solide a quelle più sottili.

Albert Einstein è stato il primo ad introdurre il concetto di equivalenza tra materia ed energia. La teoria della Relatività speciale di Einstein rappresenta, in questo senso, il primo momento di riunificazione teorica della dimensione mentale e materiale. Le nuove scoperte, infatti, tendono a unificare fisica e psicologia, e quindi a riunificare il concetto olistico di mente e corpo. In tal senso, e attraverso il concetto di energia, i corpi non sono più visti come entità singole e distinte, ma sono collegati tra loro e con il loro ambiente. Le loro proprietà possono essere comprese solamente in termini di interazione reciproca e di interconnessione globale. Termini come “ordine implicito, vuoto, etere, e inconscio collettivo” sono probabilmente diversi modi di nominare lo stesso concetto che non è altro che “la matrice dell’unità e sincronicità dell’Universo”.

Se l’idea che ogni elemento sia collegato agli altri è molto antica, ed appartiene a tutte le filosofie orientali, e ad alcune occidentali come la Teosofia di Madame Blavansky e l’Antroposofia di Rudolf Steiner, questa nozione è stata acquisita in ambito scientifico solo recentemente. Essa infatti è stata elaborata sulla base del concetto di “campo sub-quantistico” che trasmette e conserva informazioni.

In questo quadro si collocano alcune nozioni fondamentali che stanno alla base della Naturopatia, ma anche della Medicina Quantistica.

L'efficacia della medicina quantistica

Siamo più sensibili alla Medicina Quantistica che alla Medicina convenzionale allopatica

Un primo principio applicabile alla medicina naturale, ma anche alla medicina energetica (che si basa sull’utilizzo di campi energetici e informativi), è che la materia si struttura, cioè si forma, si trasforma, si consuma e si riforma, grazie all’energia. Le reazioni chimiche e bio-chimiche tra le varie sostanze avvengono per l’interazione tra i campi elettrici delle singole particelle elementari, e questo è reso possibile grazie all’assorbimento, o al rilascio, di quanti energetici, o fotoni.

Ogni struttura materiale, quindi anche il corpo umano, può essere considerata come un complesso sistema di vibrazioni.

Questo sistema nasce dall’interferenza tra le molte, ma ordinate, frequenze singole degli atomi e delle molecole che compongono ogni struttura vivente. Inoltre ogni sistema di vibrazioni è assolutamente specifico per quel tipo di struttura e composizione: ad esempio, il campo vibrazionale di un pancreas è specifico per il pancreas, ed è diverso da quello di un cuore o di un rene (R. Carbone,”Naturopatia: principi e concetti fondamentali”).

Nella medicina quantistica di bio-risonanza questi campi vibrazionali si traducono in valori frequenziali che sono successivamente tramutati in codici matematici che sono specifici per ogni organo e apparato del corpo umano: dalla struttura più grande a quella più piccola.

Questi codici vengono inseriti, tramite un apparecchio bioelettronico che invia una serie di impulsi, o segnali, che sono la risultante energetica del codice di bio-risonanza. Questa metodica sfrutta le recenti scoperte secondo cui la gran parte del nostro corpo è formato di energia e informazione, e per questo risulta essere più sensibile a terapie di tipo energetico che di tipo chimico. Quindi in pratica, ciò che viene inviato dall’apparecchio, non sono altro che quanti di energia e quanti informativi attraverso i quali si manda una informazione alla cellula.

Ciò è possibile grazie agli studi di scienziati come Alexander Gurwitsch, istologo russo, che negli anni venti scopri l’emissione di particolari radiazioni dalle cellule umane, studi ripresi negli anni cinquanta da fisici italiani, come Giuliano Preparata (allievo di Richard Feynemann) ed Emilio del Giudice (Teoria della Super Radianza).  Anche il fisico tedesco Fritz Albert Popp ha dato un contributo importante con la sua”Teoria dei Biofotoni” (o anche teoria della luminescenza cellulare), secondo cui i la cellula sprigiona un’imponente emissione fotonica. I biofotoni svolgono un ruolo guida in tutte le funzioni fisiologiche cellulari. Ciò significa che, eccitando lo strato elettronico delle molecole si innescano reazioni biochimiche. Questo dimostra come eventi molecolari siano conseguenza di reazioni “fisiche” in primis e in seconda istanza chimiche, aventi come protagonisti quanti di energia. Popp era convinto che i biofotoni fossero emessi dall’eterocromatina, quella parte di DNA (circa il 98% della molecola) che non si esprime in geni e che ultimamente è stata definita “DNA spazzatura” ! Sembra invece, anche da recenti studi portati avanti da scienziati russi, che la stanno studiando tuttora, che questa sia la parte di DNA più importante, che archivia informazioni, attraverso lo scambio di biofotoni, per smistarle a regolare le reazioni biochimiche cellulari. Popp nota che questo è possibile solo a condizione che i biofotoni costituiscano un campo elettromagnetico di elevata coerenza. Infatti, più numerose sono le frequenze, maggiore è il loro grado di informazione, e più bassa la possibilità che fotoni estranei, anche intensi (per esempio le radiazioni ionizzanti dei raggi x) possano interferire con i processi normali dei biofotoni delle cellule umane. La cellula tende sempre a difendersi da radiazioni esterne caotiche, che possono confondere le sue fini comunicazioni.

La natura rende le cellule refrattarie ad impulsi elettromagnetici grossolani, ma molto recettive ad altri campi debolissimi, purché “coerenti”, come le oscillazioni omeopatiche, l’elettroagopuntura, l’agopuntura e tutte le terapie vibrazionali, tra cui la medicina quantistica di biorisonanza è sicuramente la più potente ed efficace.

Un concetto diverso di malattia e di cura

Un’ultima considerazione mi sento di fare sul concetto di malattia. Sappiamo che l’organismo vivente modifica costantemente il suo ordine energetico per rispondere ed adattarsi agli stimoli ambientali fisiologici e patologici. Se gli stimoli sono molto intensi o molto incoerenti, la risposta è uno stato alterato nell’omeostasi (equilibrio) dell’organismo, che noi naturopati non consideriamo come malattia, ma come un tentativo del corpo di ripristinare l’ordine perduto. In particolare, sono convinta, e non sono sola in questa convinzione, che gli stati emotivi, i traumi psichici, le tensioni che causano stress psicofisico, sono alla base, molto spesso, per non dire sempre, della perdita di omeostasi dell’organismo. Se si riesce a determinare un cambiamento nei processi di pensiero (e questo è un concetto molto caro alla Naturopatia), l’individuo può avere nuove possibilità di interazione con l’ambiente esterno ed interno, accogliendo e comunicando, soprattutto a se stesso, informazioni qualitativamente superiori. Ciò non toglie la possibilità di aiutare il corpo già squilibrato con terapie non invasive e prive di tossicità, per aiutare l’organismo ad accedere alla vera guarigione. Per maggiori informazioni leggi qui: http://www.naturopatia-blog.it/wordpress/la-naturopatia/

“Se l’Universo è una rete di connessioni istantanee e non separabili, è assai probabile che noi facciamo parte di questa rete. Se nell’Universo agisce un elemento di coscienza, è assai probabile che comunichi con la nostra coscienza. Poiché non viviamo in una macchina gigante, dobbiamo considerarci degli attori in una realtà che non è la realtà abituale che conosciamo, ma piuttosto una realtà interconnessa, tanto metafisica, quanto fisica, e con qualità spirituali”. ( Lothar Shafer “ L’importanza della Fisica Quantistica nel pensiero di Teillhard de Chardin e in una nuova prospettiva dell’evoluzione biologica”.)


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A-temporalità, Naturopatia e Medicina Quantistica

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