E se bastasse un’integrazione di vitamina C per migliorare umore e ragionamento? E se la vitamina C fosse meglio degli antidepressivi per molti pazienti psichiatrici?Scopriamo insieme i benefici della vitamina C sul cervello umano!

I benefici della vitamina c sulla mente

Il dott. Linus Pauling, forse il medico più acclamato d’America e vincitore di due premi Nobel in medicina per i suoi studi sui micronutrienti, pose la seguente domanda al Secondo Congresso di Psichiatria Sociale tenutosi a Londra nel 1969:

“Quale sarebbe la conseguenza per il mondo se i nostri capi di Stato e la popolazione nel suo complesso riuscissero a pensare solo un 10% in più chiaramente?”

In realtà, il dott. Pauling, noto per i suoi studi sui benefici della vitamina C, intendeva dire:

“Quale sarebbe l’effetto generale sulla società se ciascuno consumasse la quantità ottimale di vitamina C, dato che questa è in grado di migliorare le performance mentali?”

Egli infatti era convinto, e le sue ricerche lo confermano, che il 10% dell’incremento dello stato di salute sia mentale che fisica, sia indotto da un aumentato apporto di vitamina C. Infatti, mentre molti di noi sono al corrente dei benefici della vitamina C da un punto di vista fisiologico, pochi conoscono i benefici della vitamina C a livello mentale.

Una carenza di vitamina C può danneggiare l’intelletto

Esistono, ad esempio, molti studi sul trattamento dei pazienti psichiatrici con l’uso di megadosi di vitamine tra cui la vitamina C, studi anche di vecchia data che hanno dato risultati eccellenti, ma che oggi sembrano abbandonati per dare spazio solo all’uso di antidepressivi. Alla base di questa terapia ci sono quantità massicce di niacina (vitamina B3), di solito somministrate insieme ad altre vitamine del gruppo B, ma anche forti dosi di vitamina C, e ci sono prove sufficienti che i pazienti schizofrenici ne abbiano un bisogno particolare. Pensiamo solamente al fatto che una persona non affetta da nessun disturbo psichico in particolare, in semplice carenza di vitamina C, può andare in uno stato di confusione e disattenzione.

Gli individui dalle abitudini dietetiche sbagliate, o quelli che consumano scarse dosi di cibo essendo cronicamente ammalati, sono i più suscettibili ad una carenza estrema di vitamina C, producendo sintomi di scorbuto sia fisici che mentali. Resta in ogni caso da vedere se una persona attiva e di buon appetito sarebbe capace di giocare a scacchi meglio, o di dirigere meglio gli affari di una nazione se prendesse un supplemento di vitamina C.

Tuttavia, la domanda del dott. Pauling sottolinea il dato di fatto incontestabile che una carenza di vitamina C può causare, in chiunque, una menomazione intellettuale.

Perché la vitamina C fa bene al cervello?

i benefici della vitamina c sul cervello

In un certo senso la risposta è semplice: come il dott. Pauling ha spiegato in un suo articolo apparso su “Science” nel 1968:

“È noto. che il buon funzionamento dell’intelletto richiede la presenza delle molecole di molte sostanze differenti nel cervello. Per esempio, la malattia mentale, generalmente associata con la malattia fisica, risulta da una scarsa concentrazione nel cervello di una qualsiasi delle seguenti vitamine: vitiamina B1, acido nicotinico o niacina ( vitamina B3), piridossina ( vitamina B6), cianocobalamina (vitamina B12), biotina, acido ascorbico (vitamina C) e acido folico. Esistono prove concrete che le funzioni mentali ed il comportamento sono anch’essi influenzati da variazioni nella concentrazione cerebrale di una qualsiasi di numerose sostanze che sono normalmente presenti”.

Una dimostrazione impressionante del rapporto tra vitamine e funzione mentale, specificatamente negli anziani, fu presentata dal dott. M. L. Mitra, del reparto geriatrico di un ospedale britannico. In un articolo intitolato “Confusional states in relation to vitamin deficiencies in the elderly” (Journal of the American Geriatrics Society, giugno 1971). Il dott. Mitra descrisse 7 casi di stati confusionali causati in gran parte, o unicamente, da una carenza di vitamina C. Una paziente di 70 anni, al momento del ricovero in ospedale, era febbricitante, letargica e confusa. Un trattamento antibiotico curò una grave infezione, ma la paziente accusava sempre letargia, depressione, dolenzia alle gambe, e contusioni in tutto il corpo, questi ultimi chiari segni di carenza da vitamina C . Le analisi confermarono la carenza, che venne immediatamente corretta con dosi di 1 grammo di acido ascorbico al giorno per tre settimane. Alla fine di questo periodo anche i suoi sintomi fisici e mentali scomparvero, e la paziente si sentì talmente bene che fu dimessa dall’ospedale e non richiese ulteriori cure mediche. Mitra cita molti altri casi simili, che dimostrano il collegamento tra stati mentali più o meno alterati, che spesso vengono erroneamente diagnosticati come “senilità”, e la carenza da acido ascorbico.

Interessante da sapere è che il cervello presenta una maggiore concentrazione di vitamina C rispetto agli altri tessuti del corpo, secondo quanto affermato nel libro “The Vitamins” di W. H. Sebrell Jr. e Robert Harris, Accademic Press, New York 1967. In porcellini d’India sofferenti di scorbuto (la malattia da carenza di vitamina C) , secondo gli studi e le ricerche del famoso ricercatore cecoslovacco Emil Ginter, si osservano trasformazioni biochimiche nei tessuti cerebrali (“Biologia”, 17, 771, 1962).

I benefici della vitamina C sull’umore e il ragionamento

Alla luce di questi fatti, non è affatto sorprendente, né da escludere, che la carenza di questa sostanza negli esseri umani possa produrre sintomi mentali, che includono disattenzione, confusione, e depressione.

Vitamina C e schizzofrenia

La deprivazione di vitamina C nello schizofrenico rappresenta un fattore molto importante nella sintomatologia di questa malattia. Secondo il dott. Allan Cott, psichiatra, la vitamina C coopera alla trasformazione di una sostanza dell’organismo che si chiama “ adrenocromo”, in un’altra che si chiama “leucoadenocromo”, una sostanza di per sé non tossica. Ma in un individuo affetto da schizofrenia, afferma il dott. Cott, l’adrenocromo si trasforma in un’altra sostanza tossica, chiamata adrenolutina . Il dott. Cott scrive:

“…venne aggiunta vitamina C nel trattamento megavitaminico quando si osservò che l’acido ascorbico ritardava l’ossidazione dell’adrenalina e in tal modo riduceva la formazione di adrenocromo…”

La vitamina C si combina con l’adrenocromo che la consuma più rapidamente provocando gravi carenze negli schizofrenici. Il test di Vanderkamp ( L. Pauling: “Of the Ortomolecular Environment of the Mind : Ortomolecular Theory”), indica un fabbisogno che va dai 10 ai 30 g. o anche di più nei soggetti schizofrenici, prima che nelle urine si trovi acido ascorbico libero. Il significato preciso del fatto che nelle urine di questi soggetti la vitamina C si trovi solo dopo un’assunzione abnorme ancora non è chiaro. Alcuni medici, tra cui il dott. Cott, pensano che avvenga una distruzione della vitamina C in questi pazienti ad opera di sottoprodotti ormonali derivanti dalla stato di stress perenne in cui versano gli affetti da schizofrenia.

Lo stress infatti, consuma velocemente la vitamina C, come anche altri micronutrienti. Tuttavia il dott. Roger J. Williams afferma, nel suo libro “Nutrition against Disease “ (1971):

“Non possiamo ancora dirci assolutamente certi che tutti i malati di mente soffrano di carenza di acido ascorbico e migliorino con dosi massime, ma i dati ci indirizzano verso la conclusione che l’acido ascorbico è un anello della catena e che fornire alle cellule cerebrali forti riserve di tale sostanza è un modo per favorire il normale funzionamento del cervello. Per quanto riguarda invece la maggior parte della popolazione, i non schizofrenici, è possibile che alcuni individui abbiamo un maggior fabbisogno di questa vitamina per “ funzionare meglio?”

Il dott. Williams, che è stato uno dei maggiori ricercatori americani in campo dietetico, pensa di sì: i benefici della vitamina C sono importanti per tutti ma alcuni individui necessitano un consumo maggiore. Egli osservò che i porcellini d’India, come gli umani, non producono vitamina C e il loro fabbisogno giornaliero differisce tra loro, esattamente come per noi. In un suo studio fatto in collaborazione con il dott. G. Deason, intitolato “ Individuality in Vitamin C needs ”, pubblicato su “Proceedings of The National Accademy of Scienze”, egli evidenzia che alcuni porcellini d’India, per mantenersi in buona salute, avevano bisogno di dosi di vitamina C superiori di 32 volte maggiori di altri! Osservazioni di altri scienziati hanno confermato questi dati, e c’è da credere che ci sono buone probabilità che molte persone, che non consumano nemmeno la dose giornaliera prevista (RDA) di vitamina C, non ottengano gli effetti sperati in termini di salute mentale e fisica.

L’importanza dell’integrazione di vitamina C

Il dottor Pauling ha sempre dichiarato di integrare la vitamina C nella dieta fino all’assunzione almeno di qualche grammo al giorno. Sicuramente sarebbe bene provare, soprattutto in periodi di grande stress, fisico o psichico, per osservare la risposta dell’organismo: i benefici della vitamina C arriveranno di certo. Certo è che le vitamine possono fare davvero la differenza, perché già una piccola carenza può innescare rallentamenti delle attività enzimatiche e di tutte le attività metaboliche. La prossima volta che vi sentite giù di corda, o particolarmente stressati, o affaticati e deconcentrati, provate a fare la cosa più semplice del mondo: integrare la vostra dieta con della vitamina C naturale. Un piccolo gesto che può fare la differenza.

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