L’allattamento al seno spesso è sinonimo di ansia e fissazioni inutili: luoghi comuni sostenuti da nonne, suocere, amiche (e a volte pediatri!) che stressano le mamme. Basta ansie, almeno su aggiuntina, svezzamento precoce e doppia pesata.

allattamento al seno

In un altro post abbiamo già affrontato l’argomento dell’allattamento al seno e sottolineato quanto è importante l’allattamento al seno e perché. Abbiamo già parlato del meccanismo della montata lattea, del perché è improbabile avere poco latte (la produzione del latte è legata alla frequenza con cui viene attaccato il bimbo al seno), dell’importanza di adeguarsi al ritmo del bambino (e non viceversa!) perché ognuno succhia in modo diverso, della normalità del primo mal di pancia da allattamento, Inoltre vi ho dato qualche consiglio per rendere più comodo e meno doloroso l’allattamento dopo un parto cesareo.

Ora vale la pena sfatare quei falsi miti sull’allattamento al seno sostenuti da molti e a volte anche da medici, ma che non sono altro che fonte di stress per le mamme.

L’allattamento al seno deve essere libero: dite no a orari rigidi

Il tempo di latenza tra una poppata e l’altra è assolutamente personale e varia da un bimbo all’altro, quindi non fatevi irretire da tutti quegli “scienziati” (soprattutto pediatri maschi che non hanno mai allattato in vita loro) che vi danno regole e orari rigidi su questo rapporto cosi delicato e basilare che è l’allattamento al seno.

L’allattamento deve essere libero, in modo che si crei una sinergia tra madre e figlio, un feeling di amorosi sensi dove la madre riuscirà a “sentire” le esigenze del piccolo e questi si sentirà rassicurato e tranquillizzato.

L’allattamento al seno e lo stress della doppia pesata

Se vi propongono la doppia pesata, quella barbara consuetudine di pesare il bimbo subito prima e subito dopo la poppata per valutarne l’aumento di peso, rifiutatevi di essere pressate e stressate da questa pratica inutile.

Ogni poppata è diversa e il bimbo mangia quantità differenti a seconda del momento della giornata, senza contare che è inutile per stabilire la quantità di latte che si tramuterà in peso. Serve solo a stressare la madre!

allattamento e svezzamento

Allattare per quanto tempo? Quando svezzarlo lo decidete voi.

Oggi i pediatri tendono a consigliare, in alcuni casi a ordinare facendo terrorismo psicologico alle mamme, di cominciare a svezzare il bimbo verso i sei mesi, ma ho visto bimbi già svezzati a tre o quattro mesi. Follia! Lo stomaco del neonato non può sopportare altri cibi in aggiunta al latte materno. I produttori dei famosi “cibi per l’infanzia” sono spesso responsabili delle difficoltà che insorgono durante l’allattamento al seno verso il terzo o quarto mese, quando, a causa di introduzioni di altri tipi di cibo, molte madri scoprono che non riescono a produrre latte come prima. Tenete presente che quando cominciate a dargli alimenti solidi, il vostro latte comincerà a diminuire.

Fino a sei mesi il bimbo ha bisogno solo del latte materno. Se volete allattarlo oltre, e il bimbo cresce bene, nessuno puo’ impedirvi di smettere!

Fatevi guidare dal vostro buon senso e dal vostro istinto, allattate sempre in un posto tranquillo, parlate col bimbo mentre lo allattate, accarezzatelo e rassicuratelo, assicurandovi che sia sempre in una posizione corretta. Questo aiuterà i bimbi un po’ nervosi che hanno bisogno di maggior quiete e di essere maggiormente rassicurati.

Allattamento al seno e aggiuntina

Allattamento al seno e ”aggiuntina”: il modo migliore per perdere il vostro latte

Spesso le madri si chiedono se il figlio non abbia bisogno di un supplemento, ma più spesso ho constatato, anche per esperienza personale, visto che ho allattato tre figli (con successo e a lungo), che molti medici suggeriscono la famosa “aggiuntina” , che personalmente ritengo un attentato delinquenziale ad un sano e naturale allattamento al seno.

Se per paura di non allattare a sufficienza il bimbo (o se qualcuno vi mette in testa un’idea del genere) cominciate a dargli un biberon di supplemento, la quantità del vostro latte comincerà a diminuire, non solo perché lo attaccherete di meno, ma anche perché il bimbo sarà più sazio e succhierà meno dal seno.

Se diminuisce la domanda, diminuisce anche l’offerta, quindi il latte allora davvero comincerà a scarseggiare! Nei primi due mesi, se usate il biberon come supplemento al posto di una poppata, è molto probabile che il piccolo si abitui a quel tipo di tettarella, soprattutto se ha un buco più largo: il latte fluisce più rapidamente e il bimbo, facendo meno fatica, presto preferirà il biberon al seno.

Quindi il consiglio è: se temete di avere poco latte, non demordete e non lasciatevi prendere dallo sconforto. Prima di passare all’”aggiuntina”, attaccate più spesso il bimbo al seno. Se non è aumentato di peso o se ne ha perso (ricordatevi che il calo ponderale dopo pochi giorni è fisiologico, quindi non andate nel panico), allattatelo ogni volta che si agita, durante le 24 ore. Se il bimbo dorme molto, svegliatelo ogni due ore e mezzo, eccetto la notte. Questo procedimento si chiama “Programma massimo di produzione nelle 24 ore”. Nelle prime due settimane dopo la nascita funziona egregiamente, ed è utile fino alla sesta settimana. Ma se tutto procede bene basteranno le solite 6-7 poppate al giorno ad intervalli che variano a seconda della richiesta del bambino da 3 o 4 ore.

In passato hanno fatto degli esperimenti per constatare quanto effettivamente la suzione influisse sulla produzione di latte, e hanno attaccato neonati al seno di donne che non avevano avuto figli di recente. Ebbene, dopo massimo tre giorni di suzioni continue e intervallate nel corso della giornata, queste donne avevano avuto la montata lattea! Del resto pensate alle balie: avevano sempre il latte, praticamente per anni, semplicemente perché allattavano continuamente un bambino, che era sempre diverso e mai il loro: questa è la prova che se una madre non ha latte, il motivo non è certo ormonale. Semplicemente a volte c’è un rifiuto, conscio o inconscio, ad allattare il proprio figlio, o uno stress talmente grande da inibire l’ipofisi e la produzione di ossitocina.

Quindi, non fatevi stressare e godetevi questo momento magico con vostro figlio!

maternità e allattamento al seno

Allattamento al seno vs latte artificiale: non fidatevi di chi cerca di non farvi allattare

Se il pediatra di vostro figlio prova a convincervi che non è il caso di allattare e di affidarvi al latte artificiale, senza un valido motivo medico, chiedete subito un consulto ad un altro pediatra, soprattutto alla luce di quanto successo recentemente nelle Marche: come riportato da Il Messaggero in questo articolo i Carabinieri di Livorno e dell’Arma territoriale hanno eseguito 18 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari per corruzione nei confronti di 12 pediatri, tra cui due primari, 5 informatori scientifici e un dirigente d’azienda di alimenti per l’infanzia perché secondo le indagini i medici inducevano le mamme a utilizzare latte artificiale di note ditte al posto del latte materno in cambio di tangenti e “regali” costosi.

Nonostante l’allattamento al seno sia promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, un’inchiesta di Report dimostra la mala fede di molti pediatri che consigliano, e in alcuni casi impongono con minacce e intimidazioni, l’integrazione di latte in polvere (pieno di olio di palma) a mamme inesperte e ovviamente timorose di sbagliare.


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Tutti i luoghi comuni sull’allattamento al seno

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