Per chi vuole dimagrire vige lo strano luogo comune che nella dieta vadano eliminate patate e banane. Scopriamo, invece, perché banane e patate si possono inserire anche in una dieta dimagrante.

banane

Su banane e patate c’è una pregiudizio del tutto immotivato: generalmente si tende ad evitarle quando si tenta di dimagrire.

Ma patate e banane sono davvero così caloriche da essere bandite dalla nostra dieta?

Se esaminiamo le calorie delle patate, con 80 calorie per cento grammi sono un po’ più caloriche degli ortaggi (40 calorie), ma hanno un quarto delle calorie fornite dagli altri “parenti” amidi, come pasta, pane, riso e legumi,che mediamente contengono 300 calorie per cento grammi.

Questo significa che si possono mangiare tranquillamente 400 grammi di patate invece che 100 grammi di pasta, riso o legumi, avendo lo stesso apporto calorico.

patate

Le patate, inoltre, contengono poche proteine ma molto qualitative, e soprattutto minerali come il potassio: le patate, per questo, aiutano a riequilibrare la pompa sodio-potassio, e quindi a eliminare i liquidi extracellulari in eccesso e una certa quota di fibre alimentari.

Le banane invece contengono solo 20 calorie in più della media degli altri tipi di frutta ovviamente a parità di peso. Bisogna, però, tener conto che una banana sazia molto di più di una mela o una pera, o una albicocca, ecc…senza contare che anche le banane contengono elevate quantità di potassio e di magnesio e sono ottime per prevenire contratture muscolari e crampi. Non per niente sono il frutto prediletto dei tennisti professionisti! Micheal Chang è stato il primo a portare le banane sul campo da tennis, per mangiarne una a metà partita durante il cambio di campo. E hanno continuato a farlo molti altri tennisti come Maria Sharapova, Anna Kourinikova, Roger Federer e Rafael Natal (nella foto sotto).

Dieta banana banane sport tennis

Se poi consideriamo l’indice glicemico delle patate e della banane, questo fattore, come riscontrato nei fatti, oltre ad avere espressioni del tutto individuali, si riduce in seguito al contesto di un pasto equilibrato e di una corretta alimentazione in generale.

Questi alimenti possono essere assunti da chiunque, sia esso in sovrappeso o diabetico.

E diffidate di chi vi dice “ sei a dieta, non puoi mangiare le banane, sono troppo caloriche”. Sciocchezze!

Altro falso mito per cui vale la pena spendere qualche parola è quello che dice che mangiare la frutta dopo pranzo faccia male: quindi…

Si può mangiare la frutta dopo pranzo?

Ad eccezione di quella minoranza di soggetti che è soggetta a fermentazione intestinale – con gonfiore addominale digestione rallentata – l’assunzione della frutta dopo pranzo è assolutamente un fatto soggettivo.

La tendenza a concludere il pasto con frutta o qualcosa di dolce, è legata, ancestralmente, ai ricordi dell’inconscio collettivo dei nostri avi raccoglitori, per i quali la frutta rappresentava la sopravvivenza. È un modo per fruire di zuccheri velocemente mentre l’organismo assimila gli altri più lentamente e quindi per impedirsi di mangiare altro cibo superfluo (per il permanere della fame). E nello stesso tempo è un modo di avvalersi di micronutrienti importanti come vitamine ed antiossidanti. Quindi la frutta a fine pasto è come mettere un punto definitivo al pasto, pur rimanendo, soprattutto per quei soggetti di cui parlavo all’inizio, un valido antipasto, perché, mangiata prima aiuta e velocizza la digestione, mentre mangiata dopo può rallentare la digestione e provocare qualche fastidioso gonfiore.

Insomma se vi va la frutta dopo pranzo e non vi dà fastidi alla digestione, mangiatela pure! Non può che completare la richiesta di nutrienti da parte dell’organismo.


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Dieta: banane e patate “Wanted”. Ma perché?

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2 pensieri su “Dieta: banane e patate “Wanted”. Ma perché?

  • 14 Gennaio 2013 alle 09:17
    Permalink

    Salve, per quanto riguarda il consumo di frutta a fine pasto io non sono d’accordo.
    Mi potrebbe indicare i motivi per i quali lei lo consiglia?

    Rispondi
  • 26 Gennaio 2013 alle 11:27
    Permalink

    Ciao Barbara! nell’articolo, in realtà, lascio la decisione di assumere la frutta a fine pasto alla sensibilità di ognuno. E’ una scelta libera, legata al bisogno e al desiderio individuale. Come ho scritto non ci sono criteri validi per tutti perché ognuno di noi è un essere unico ed irripetibile. La verità è che non ci sono controindicazioni marcate per mangiare la frutta dopo pranzo. Personalmente preferisco mangiarla lontano dai pasti, ma ci sono persone a cui piace finire il pasto con il dolce della frutta. Non ci sono regole ferree, e neanche studi che comprovano la nocività di mangiare frutta a fine pasto. Come vedi ognuno di noi deve seguire la propria sensibità personale che è la migliore consigliera. Io non consiglio di mangiarla a fine pasto, ho detto che chi lo desidera può farlo tranquillamente. quindi lasciati guidare dal tuo istinto e dai tuoi desideri.

    Rispondi

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